Scialolitiasi (calcolosi salivare)
Le principali ghiandole salivari sono le parotidi, le sottomandibolari e le sottolinguali bilaterali.
I calcoli nelle ghiandole salivari sono composti da fosfato di calcio, con piccole quantità di magnesio e carbonato. I pazienti con gotta possono presentare anche calcoli di acido urico.
Nella maggior parte dei casi i calcoli si formano nelle ghiandole sottomandibolari, bloccando il dotto di Wharton. Abbastanza spesso si formano nelle ghiandole parotidi, andando ad ostruire il dotto di Stenone. In rari casi si formano nelle ghiandole sublinguali. Possono verificarsi anche casi in cui si presentano contemporaneamente in due o tre tipi di ghiandole.
L’ostruzione causa dolore e tumefazioni nell’immediatezza dei pasti, poiché in quel frangente viene stimolata la produzione di saliva.
Questo problema va a colpire più spesso coloro che presentano stasi salivare, e quindi pazienti debilitati, disidratati, con scarsa assunzione di cibo e assuntori di anticolinergici.
La persistenza di calcoli o le frequenti recidive tendono a favorire l’infezione della ghiandola, la scialoadenite.
Scialoadenite (infiammazione delle ghiandole salivari)
Generalmente le ghiandole salivari si infiammano a seguito di un’ostruzione del dotto, a causa di un calcolo, o a seguito di iposecrezione. Tuttavia, non sono rari i casi in cui l’infiammazione può verificarsi senza una causa del tutto evidente. L’infiammazione della ghiandola parotide si sviluppa di frequente nei pazienti che si sono sottoposti a radioterapia alla cavità orale.
I soggetti più esposti a questa patologia sono i pazienti over 50, i pazienti con Sindrome di Sjögren, i malati cronici con xerostomia, i pazienti anoressici.
Il principale sintomo della scialoadenite acuta è il rapido sviluppo di tumefazioni indolori sotto il mento, sotto la lingua o vicino l’orecchio, soprattutto dopo i pasti
La diagnosi si basa sulla palpazione delle ghiandole da parte dell’otorinolaringoiatra, per verificare la funzionalità del dotto escretore.